Le arzille vecchiette sul Freccia Rossa 


Siamo  in direzione Roma, torniamo in Rai. Questa volta ci sono anch’io, un po’ frastornata. Ieri é venuta una troupe a Bologna a filmare i nostri viaggi sull’autobus 21, oggi siamo qui sul Freccia Rossa. Cambia il mezzo di trasporto ma le arzille rimangono sempre arzille: parlano fitto, ridono, canticchiano in coro. Tutto senza disturbare, anzi, i loro vicini di posto, scesi a Firenze, hanno detto che gli dispiaceva andare via. A Firenze, invece, é salito un ragazzo con la barba. Si é seduto di fronte a Roberta, ha tirato fuori il computer, l’ha sistemato sul tavolino e senza pensarci ha preso la sua bottiglietta d’acqua. Lei timidamente ha detto, “scusi, quella bottiglia é sua?” il ragazzo ha guardato la bottiglia, ha guardato nel suo zaino e “oh, no, mi sono sbagliato” ha detto tirando fuori la sua. “Lei c’ha il ciuccio” interviene Albertina guardando la bottiglia con il tappo a beccuccio. Tutti ridono, anche una tedesca alta un metro e ottanta seduta vicina a me, col respiro pesante. Poi ho fatto loro le foto con l’opsional, cioé con il fatto che si sono messe in posa. 

Fortuna che ci sono loro ad alleggerire la tensione. A Firenze sarei scesa anch’io perché son già tre ore che mi sto chiedendo “ma cosa ci vado a fare in Rai?”